Purtroppo dell’antico e glorioso passato San Mango conserva pochi resti, se si escludono l’Eremo di San Magno incastonato nella roccia soprastante l’omonimo monte e meta del pellegrinaggio dei devoti del Santo Patrono di San Mango, e le tre chiese di Santa Maria a Corte (di cui la prima notizia risale al 1288 e in cui, dopo i recenti restauri, sono venuti alla luce testimonianze pittoriche di particolare interesse), di San Matteo ad Offiano (le cui origini risalgono al 1051 e che mostra ancora un bellissimo portale, in attesa di essere riaperto al culto), e San Nicola di Piedimonte (meglio conosciuta come chiesa di Sant’Antonio, edificata nel 1138 dal monaco Madelmo, più volte ristrutturata e riaperta al culto dopo il sisma del 1980, pur se priva dell’artistico altare in marmo opera del grande scultore napoletano Matteo Bottoglieri, nativo della vicina Castiglione).
A questo patrimonio ecclesiastico si possono aggiungere resti di un antico acquedotto medievale, oltre ai resti del Castello Merla sito alla sommità del Monte San Magno ed la più volte rimaneggiato Castello o Palazzo baronale dei Santomango, che fu poi dei Cavaselice ed oggi si appartiene a famiglie locali, e dove è possibile ancora mirare le torri laterali e l’ampio arco d’accesso al cortile interno prospicienti la piazza Espedito La Rocca.
Di particolare rilievo sono l'edicola votiva in piastrelle di ceramica dedicata a San Magno, sita in Via Relli, e la edicola in muratura con dipinto in ceramica raffigurante i Santi Antonio e Nicola tra la Vergine del Carmelo, eretta in piazza Piedimonte nel 1847.
Le notizie sono tratte dal sito www.sanmangonline.it e dalle pubblicazioni dello storico Antonio Roma.